Napoli - Villa Lucia
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Villa Lucia
"Luogo di preghiera dei padri benedettini a fine Cinquecento, casina di villeggiatura dei padri lucchesi a metà del Seicento,
acquistata nel 1807 da Giuseppe Saliceti, ministro di Gioacchino Murat, era già una elegante coffee-house a forma di tempio sistemata da Francesco Maresca nel 1809,
quando fu acquisita da Ferdinando I nel 1816, entrando a far parte del complesso della Floridiana.
Fu quindi risistemata, insieme al resto del parco, da Antonio Niccolini,
architetto toscano chiamato a Napoli da Giuseppe Bonaparte negli anni della sua reggenza, il quale vi completò la copertura e rifece la facciata in stile pompeiano,
dotandola di un portico a quattro colonne che le diede le sembianze di un tempio dorico.
La "casina di delizie" divenne così un padiglione per le feste da ballo e le serate mondane che si susseguivano senza sosta nella regale dimora,
e fu unita al resto del parco da un ponte alto 16 metri (necessario a superare il forte dislivello della zona).
Il suo nome attuale deriva da quello della favorita del Re, Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia, cui l'intero complesso della Floridiana fu donato.
Alla morte della duchessa, il complesso fu diviso in tre parti dai suoi eredi nel 1827, e la parte minore, Villa Lucia, passò ad uno dei suoi figli,
il conte Luigi Grifeo principe di Partanna, ministro del Re presso il Granducato di Toscana.
Nel 1888 parte dei terreni appartenenti al parco di Villa Lucia, di proprietà della famiglia di Lamont Young, furono espropriati per consentire la costruzione della Funicolare di Chiaia."
(Cfr. Wikipedia - Villa Lucia)
Il tunnel all'interno del parco
Il ponte costruito da Ferdinando I nel 1819
La casa di Lamont Young (Cfr. Wikipedia - Lamont Young)
Uno scorcio panoramico da una delle terrazze della villa
Dove si trova
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